Come lavare le divise da cuoco: attenzione al materiale
Chi cucina tutti i giorni sa quanto sia facile sporcarsi con il cibo. Tutto ciò vale ancora di più se lo si fa per professione, dovendo servire centinaia di piatti alla volta e senza avere la possibilità di fermarsi per trattare eventuali macchie. Per questo chi per lavoro fa il cuoco si trova sempre davanti al problema della pulizia dei propri abiti. Ecco allora qualche suggerimento su come lavare le divise da cuoco.
Come l’iconografia classica suggerisce, di norma gli indumenti sono bianchi (è il colore del pulito!) e in cotone, un materiale che garantisce la corretta traspirazione del corpo: un caratteristica fondamentale, visto il tipo di lavoro, manuale, che si svolge all’interno delle cucine di ristoranti, agriturismi e hotel.
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Dunque, come lavare le divise da cuoco? Prima di tutto occorre sempre guardare le indicazioni scritte sulle etichette, in modo da evitare brutte sorprese e il deperimento del tessuto. Ad ogni modo, bisogna considerare il materiale utilizzato: essendo giacca e pantaloni di cotone, come già ricordato, si consiglia di procedere con un lavaggio a 30 gradi (ma per alcuni abiti si indica anche 40 o 60 gradi), con un risciacquo breve e una centrifuga ridotta allo stretto necessario.
Per un’azione più efficace, meglio puntare su un detersivo in polvere e di buona qualità, per eliminare anche le macchie di cibo o di liquido più resistenti. In caso gli abiti siano bianchi, come accade spesso, si può procedere con della candeggina, che risulta particolarmente efficace sulle macchie di pomodoro, di caffè e di vino.
Ovviamente, qualora gli indumenti fossero colorati, bisogna stare attenti a non mescolarli con i capi bianchi, altrimenti si corre il rischio di rovinarli.
Come lavare il toque blanque
Ma quando ci si domanda come lavare le divise da cuoco, si deve considerare anche il famoso berretto, chiamato per la precisione toque blanque, vero e proprio simbolo di questa affascinante professione. Anche in questo caso, si consiglia di trattarlo con un ciclo delicato fino a 30 gradi, mentre nella fase di stiratura non bisogna superare la temperatura di 110 gradi, meglio se senza vapore. Ovviamente, come già accennato, prima di iniziare il lavaggio occorre sempre seguire le indicazioni presenti sull’etichetta.